Lavoro: i giovani affascinati dalle tendenze DEL web, ma nelle aziende mancano tecnici specializzati, non solo in Italia.

Hanno tra i 15 e i 19 anni (studiano 85%) e intendono continuare a studiare dopo la scuola superiore, si informano prevalentemente online (79%) attraverso internet e i motori di ricerca, ma anche sui social. Tre sono le principali caratteristiche che giudicano fondamentali per prendere in considerazione un’offerta di lavoro: retribuzione adeguata, possibilità di crescita personale e orari flessibili; inoltre ambiscono a lavori legati alle nuove tendenze del mondo web.

Il Gruppo TESYA ha commissionato una ricerca ad AstraRicerche con l’obiettivo di fotografare ambizioni, bisogni e desideri nel mondo del lavoro e della scuola e la percezione verso figure professionali come quella del tecnico, di giovani studenti in 5 dei Paesi in cui il Gruppo opera. Questo, perché oggi le aziende, e TESYA, faticano a trovare figure professionali specializzate e tecnici: il lavoro c’è ma manca manodopera. E non solo in Italia.

I GIOVANI CONOSCONO IL MONDO DEL LAVORO? MENO DI 1 SU 2

Il personale livello di informazione si attesta al 42% di chi ritiene di saperne molto o abbastanza (guidano la classifica Portogallo con il 49% e Italia con il 48%) mentre un 40% pensa di saperne appena sufficientemente (in testa la Croazia con il 47%, seguita da Spagna e Slovenia con il 44%). In Croazia ben il 29% del campione si ritiene poco o per niente informato sul mondo del lavoro. 

Per il 78% degli intervistati il principale canale d’informazione sul mondo del lavoro rimane l’online: più in dettaglio il 53% si informa sui vari motori di ricerca e il 41% sui social network, mentre solo il 27% indica i siti di enti pubblici. Seguono le scuole e l’università (36%), il consiglio di parenti e amici (in media 33%, con un picco in Portogallo del 45% fino a scendere al 29% dell’Italia). Soltanto il 29% fa riferimento al mondo media – sia online che offline – inteso come giornali, radio e TV (con percentuali che variano fra il 39% del Portogallo e il 24% della Spagna, passando per il 31% del nostro Paese).

RETRIBUZIONE, CRESCITA E ASSENZA DI PRECARIETA’: LE TRE PRIORITA’ DEI GIOVANI

Per quanto riguarda gli indicatori giudicati importanti che potrebbero influenzare la scelta di accettare o meno un lavoro, i giovani italiani mettono in primo piano una retribuzione adeguata (56%), seguita dalla possibilità di crescita personale (43%) e dalla certezza sul futuro o almeno dall’assenza di precarietà (40%). Quest’ultimo indicatore passa in primo piano rispetto a penisola iberica e Balcani che invece indicano come terza preferenza la flessibilità di orario.

LA SCUOLA? PER I GIOVANI DOVREBBE FORMARE ALLA “CULTURA DEL LAVORO”

Entrando nel merito delle competenze che servono nel mondo del lavoro, predominano componenti legate alle soft skill, in prima battuta la comunicazione, che per i giovani italiani guida la classifica con il 40% (stessa percentuale del Portogallo). Seguono la capacità di comprendere il cliente (39%) e la capacità di problem solving (33%) cioè di riuscire a sbrogliare situazione complesse e individuare la soluzione, mentre la capacità di apprendimento continuo è al terzo posto con il 23%.


Inoltre, gli studenti italiani ritengono che la scuola, in particolare quella superiore, dovrebbe fornire non solo conoscenze e competenze in uno specifico ambito, ma anche investire sulla “cultura del lavoro” nel formare i giovani a essere validi come colleghi (58%), e, per il 44% a esaltare le caratteristiche e le competenze degli studenti a 360° (caratteriali, comportamentali, di flessibilità mentale …).


GRAFICO, INFLUENCER E INFORMATICO, SVILUPPATORE DI SITI WEB E APP SONO INVECE LE PROFESSIONI PIU’ AMBITE

Le professioni ritenute rilevanti in questi anni e che potrebbero esserlo nei prossimi sono quelle legatealle nuove tendenze del mondo web: il campione mette unanimemente al primo posto come professioni da prendere in considerazione grafico/designer/web designer per il 64% (Portogallo 65%, Spagna e Italia 64%, Slovenia 63%, Croazia 55%), seguito da YouTuber, TikToker, Web Influencer 61% (Slovenia 66%, Portogallo 63,5%, Italia, 61%, Spagna e Croazia 60). Al terzo posto per il 58% del campione nei paesi considerati si attesta l’informatico, sviluppatore di siti web e app (Slovenia 70%, Spagna 60%, Portogallo 57%, Italia e Croazia 55%).

Seguono il docente indicato dal 53% del campione totale, il Data analyst (52%), l’Ingegnere (49%), l’esperto di ambiente, ecologia ed energia (48%) e, solo all’ultimo posto il tecnico meccanico, elettronico, commerciale 45% (Spagna 49%, Portogallo e Slovenia, 47%, Croazia 43%, Italia 42%).

IL COMMENTO DI ASTRARICERCHE: “I GIOVANI SOTTOVALUTANO LE DIFFICOLTÀ DEL MONDO DIGITALE”

“È evidente che il ‘racconto mediatico’ delle nuove professioni sia riuscito a convincere molti giovani del fatto che siano interessanti e che offrano molte possibilità; tuttavia il mondo digitale non è in grado di assorbire una così elevata quantità di risorse (e soprattutto non lo è il mondo degli influencer in cui alcuni hanno grande successo e moltissimi non riescono a sbarcare il lunario)” – commenta Cosimo Finzi, CEO & Market Researcher di AstraRicerche, “Probabilmente, inoltre, i giovani sottovalutano le difficoltà che potrebbero incontrare nei settori digitali: la necessità di una formazione ‘vera’, la concorrenza crescente, la necessità di aggiornamenti continui.”

COSA PENSANO I GIOVANI DELLA FIGURA DEL TECNICO?

Sul profilo professionale nei confronti del tecnico permangono ancora pregiudizi e sentimenti contrapposti rispetto a una figura che si sta evolvendo per rispondere alle nuove aspettative dettate dall’innovazione tecnologica e che rimane di fondamentale importanza per un tessuto produttivo che è centrale allo sviluppo economico del Paese. Per i giovani italiani la figura del tecnico è ancora avvolta da stereotipi: per il 35% ha uno stipendio basso, per il 32% non è una figura professionale stimata e per il 30% non è per niente ‘cool’ perché non ha grandi responsabilità e né deve prendere decisioni (fa quello che dicono gli altri), per il 47% fa un lavoro faticoso. Non solo: per il 41% le scuole professionali e tecniche sono consigliate per chi ha poca voglia di studiare.

IL MISMATCH: LE AZIENDE CERCANO TECNICI, MA NON LI TROVANO (E NON SOLO IN ITALIA)

Il mercato, invece, manda segnali molto diversi e precisi: la figura del tecnico è sempre più richiesta dalle aziende in ogni settore, ma manca forza lavoro qualificata. La capacità del tecnico è quella di analizzare, comprendere e prevenire i problemi e di conseguenza intervenire direttamente per risolverli. Sempre più aziende, come è il caso del Gruppo TESYA, sono orientate verso sistemi di manutenzione predittiva basati sulla teoria del guasto zero. La figura del tecnico si è evoluta in quella del tecnico predittivo, in cui l’interpretazione dei dati e l’utilizzo efficace della tecnologia giocano un ruolo determinante.

TESYA: INVESTIAMO IN FORMAZIONE SPECIALISTICA E SIAMO PRONTI AD ASSUMERE (+25% TECNICI ENTRO IL 2025)

In quanto società di servizi, le persone che lavorano nel Gruppo TESYA rappresentano realmente il suo fulcro. Su quasi 3.300 dipendenti, circa 1.400 sono tecnici che offrono un’assistenza altamente qualificata: basti pensare che il Gruppo annovera circa 16.000 contratti di servizio assistenza tecnica e gestisce 26.300 macchinari che monitora da remoto attraverso sistemi di telemetria satellitare; questo consente di offrire un servizio qualificato anticipando i guasti, controllando il buon funzionamento e offrendo una pronta consulenza. La preparazione dei tecnici è dunque determinante, ecco perché TESYA investe fortemente nella formazione con piani che quest’anno arrivano a superare le 100.000 ore di training, con l’obiettivo di far sì che le persone possano dare il meglio di sé, lavorando con passione, qualità e impegno, all’interno di una compagine aziendale altamente integrata e con un forte senso di appartenenza, mettendo a sistema robuste sinergie. (*) Realizzata da AstraRicerche a giugno-luglio 2022 su un campione 15-19enni in 5 paesi con oltre 2.100 interviste online